02-12-2023
News dalla parrocchia 26-11-2023
Settimanale a cura di Don Marco
LA COLLETTA ALIMENTARE
Sabato scorso in tutta Italia e nella nostra valle si è svolta l′annuale Colletta alimentare, promossa dal Banco alimentare che raccoglie vivere per le famiglie in difficoltà. 6 negozi della valle vi hanno aderito e tanti volontari vi hanno partecipato, compresi i bambini e ragazzi del catechismo con le catechiste e genitori. Non sono mancati gli alpini e gli assidui e storici volontari che fin dai primi anni della Colletta si prestano. Un piccolo esercito di bene.
La colletta non è innanzitutto un gesto di solidarietà generosa, ma innanzitutto un gesto educativo: ci educa ad interessarci degli altri concretamente; a non pensare solo a noi stessi e perciò a superare l′individualismo gretto che purtroppo contrassegna anche le nostre comunità di valle. Riporto, tra i tanti, un messaggio ricevuto poco la colletta: "Carissimi amici, ecco i risultati della Colletta in Valchiavenna [in valle un + 15% di alimenti raccolti rispetto al 2022]. Ma innanzitutto riconosco il tesoro più grande: oltre 300 persone che hanno dato con passione il loro tempo, il loro sorriso, la loro fatica, il loro desiderio di bene. Non si sarà mai abbastanza grati per questo spettacolo di umanità che si rinnova ogni anno. Ringraziate tutti quelli che c′erano e raccontate tutto il bene-bello che avete visto. Il raccolto quest′anno è cresciuto. Non è scontato in questo tempo di difficoltà per tante persone. Anche questo lascia ben sperare. Grazie ancora a tutti!". Abbiamo capito? Il "tesoro" più grande sono le persone. Riusciamo a comprendere questo? A volte temo proprio di no. A volte non ci interessiamo degli altri; non ci prendiamo cura nemmeno di chi vive con noi. Ciascuno chiuso nel suo benessere individualista. Non mi stupisce più di tanto allora la successione dei cosiddetti "femminicidi": ciascuno per la sua parte genera questa espressione culturale terribile. Nessuno escluso.
L′esperienza della colletta allora non rimanga un caso isolato come un bel momento nella vita di un anno. Perché diventi un atteggiamento abituale occorre il desiderio e la volontà di conversione. Una parola ormai fuori moda. Riconoscere cioè che siamo deboli e fragili; che siamo bisognosi di un amore più grande ed infinito. Sapremo così orientare il nostro cuore e la nostra intelligenza verso ciò che veramente vale, dà senso alla vita, alle relazioni e permette quel sacrifico di sé per il bene dell′altro che dico di amare.
Non a caso proprio mentre mi stavo accingendo a scrivere queste note mi è capito di rileggere la famosa frase di sant′Agostino "Signore il nostro cuore è inquieto finche non trova pace in Te". Questo santo che aveva cercato ovunque la pace e la felicità alla fine solo nell′incontro con Cristo ha compreso! Questa è la dinamica umana. Mi permetto di concludere dicendo: non facciamo tacere l′inquietudine del nostro cuore e l′inquietudine provocata dalle domande più vere; solo così saremo e torneremo ad essere umani senza accontentarci delle scorciatoie per la felicità.

ORATORIO APERTO
Sabato 2 dicembre ci troviamo a Campodolcino in oratorio con bambini e ragazzi per il pomeriggio insieme.

3 dicembre: TEMPO di AVVENTO
1. Catechesi giovani e adulti
"I segni del cristiano"
- il Segno della croce
- la S. Messa (2 parti)
- il Padre nostro.
Isola ore 20.30 in casa parrocchiale: 29 novembre; 6, 12 e 20 dicembre.
2. Sabati di Avvento
2, 9, 16, 23 dicembre per i bambini e ragazzi del catechismo con le loro famiglie. In chiesa a Campodolcino ore 17.45
3. Novena di Natale
dal 16 al 23 dicembre nelle chiese di
- Madesimo ore 16.30
- Fraciscio ore 16.45
- Campodolcino ore 17.30
4. Avvento di solidarietà
A favore
- della casa di accoglienza a Prata di don Federico
- delle missioni Guanelliane
NB nelle chiese è disponibile un pieghevole con queste e altre utili informazioni per l′Avvento
Consiglio pastorale vicariale
in preparazione alla visita del Vescovo: martedì 28 a Gordona

DA LEGGERE Claire Ly, Tornata dall′inferno Paoline, 2008
L′autrice racconta la sua agghiacciante esperienza durante uno dei regimi dittatoriali più feroci del secolo scorso, quello di Pol Pot, capo dei Khmer rossi, che ha sterminato quasi due milioni di cambogiani, su una popolazione di sette milioni.
I quattro anni di detenzione nel campo di lavoro costituiscono l′inferno, contraddistinto da condizioni disumane: fame, povertà, malattie, privazione di qualsiasi proprietà, sfruttamento del lavoro, indottrinamento dei bambini e loro reclutamento come sorveglianti o soldati, persecuzione dei borghesi e degli intellettuali, esecuzioni sommarie, violenze, vendette, corruzione, delazioni.
Grazie alla sua tempra, all′amore per i figli, al senso di ribellione e odio, a qualche favore ottenuto da conoscenti del padre defunto, al colloquio interiore con il Dio degli occidentali (che diventa capro espiatorio e testimone-interlocutore segreto), l′autrice riesce a sopravvivere e a tornare da questo inferno, proprio lei appartenente a quella classe sociale che il regime voleva eliminare o rieducare con ogni tipo di privazioni. Una testimonianza toccante e sconvolgente, che non intende tanto denunciare o indugiare sulle atrocità commesse dal regime comunista, quanto sottolineare il percorso interiore dell′autrice, che gradualmente passa da un odio sconfinato a una visione illuminata dalla fede in Gesù. Quindi accanto e oltre l′aspetto di attualità storica, c′è l′aspetto spirituale: il percorso di conversione lento e graduale dal buddismo al cattolicesimo, con frequenti paralleli tra filosofia buddista e spiritualità cristiana, tra la figura di Buddha e quella di Gesù.