Stasera le parrocchie della Comunità Pastorale della Valle Spluga si ritrovano per preparare la Quaresima. Nell′ultima riunione del Consiglio Pastorale abbiamo meditato sui punti salienti dell′enciclica di Papa Francesco: Fratelli tutti. Un aspetto che mi ha particolarmente colpito in questa enciclica è il fatto che il sostantivo sogno, il verbo sognare, o sinonimi, appaiono diverse volte (all′inizio nei primi otto numeri, nella preghiera finale e in altri passaggi importanti). Il Papa avvisa: Bisogna sognare insieme, affinché il nostro sogno non rimanga un miraggio, bensì l′inizio di una nuova realtà (...); un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole (n. 6). É quello che ha fatto il giovane Giovanni Bosco, che abbiamo festeggiato un paio di settimane fa. Nel libretto Memorie dell′Oratorio, che ha scritto per ordine di Papa Pio IX - pure lui meravigliato da quello che aveva saputo suscitare -, don Bosco racconta cose straordinarie, vissute però nella vita ordinaria di un bambino, Giovannino, che si è lasciato guidare soprattutto dal un sogno. Leggendolo si scopre la bellezza del sogno. La prefazione di questo libretto dice, infatti: Per poter sognare bisogna essere capaci di desiderare. L′origine della parola desiderio è molto bella e affascinante. Deriva infatti dal latino, ed è composta dalla preposizione de, che ha sempre un′accezione negativa, e dal termine sidera, che significa stelle. Desiderare significa, dunque, letteralmente avvertire la mancanza di stelle (di buoni presagi e auspici), e quindi, per estensione, avere la percezione della mancanza di qualcosa o di qualcuno. E, di conseguenza, sentirne il bisogno: saperlo attendere e ricercare appassionatamente. Nel famoso sogno dei nove anni (che potete rivisitare anche in questo video www.youtube.com/watch?v=2i04myYWUoM) il Santo dei giovani è stato chiamato a fare qualcosa di bello e di grande. Nella tua vita c′è qualcosa che ti spinge a realizzare un sogno? Non lo chiedo solo ai bambini e ai ragazzi del catechismo, ma anche ai loro genitori e ai loro nonni/e. Forse qualcuno/a potrebbe chiedersi: Ma... a settant′anni si può ancora aver voglia di sognare?. Si possono avere dei sogni, nel cassetto di una vita già piena di tante esperienze e di ricordi, lisi dal tempo? Tanti pensano che gli anziani hanno già dato. Eppure - come diceva l′attore inglese Jeremy Irons - abbiamo tutti le nostre macchine del tempo. Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi; alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni. Usiamole tutte, queste macchine del tempo! Apriamoli tutti e due questi cassetti! Buona Quaresima don Pietro, co-parroco